Di Alessandro Perrone
Continuiamo il nostro viaggio per costruire il nostro futuro numero 1.
Che cosa bisogna fare per diventare un campione? O almeno un buon professionista del tennis? Qual è il budget da stanziare?
Come tutte le cose, dobbiamo partire sin dall’inizio della vita tennistica del futuro campione: si comincia a giocare a 8-10 anni e si imparano le basi per iniziare ad amare questo splendido sport.
Ci si deve affidare a un buon professionista, che sappia insegnare, facendo divertire l’allievo (non scordiamoci che ha 8-10 anni), sia la tecnica di base, che la “preparazione atletica”, il coordinamento fisico del piccolo campioncino.
In un mondo ideale un giovane tennista, una volta raggiunti i 10-12 anni, avrebbe bisogno di:
Questi ingredienti, se sapientemente combinati, sono la miscela che può trasformare un buon junior in un buon professionista.
Vogliamo parlare di costi?
Per un’analisi completa, bisogna infatti partire da una stima delle spese che ogni atleta sostiene fin dal primo momento in cui imbraccia la racchetta, ben prima di diventare un professionista e di avere la certezza di poterlo diventare. Lo ha fatto la federazione britannica, che ha calcolato un esborso medio di circa 300mila euro per sostenere il periodo che va dai 5 ai 18 anni di un aspirante professionista, pari a circa 21.000 euro di media nei primi 13 anni del potenziale atleta; ovviamente un costo basso all’inizio, che cresce con l’età dell’atleta ed aumentano le esigenze che questo sport comporta.
In Italia questa cifra sembra essere di poco inferiore (possiamo facilmente stimare circa 16.000-18.000 euro all’anno), per raggiungere la quale pesano soprattutto i costi degli allenamenti (una buona accademia italiana richiede un canone di almeno 6.000 euro), delle attrezzature (tra racchette, incordature e materiale tecnico si sta facilmente tra i 1.000 e i 2.000 euro, se non si ha la possibilità di avere un contratto con il costruttore delle racchette) e soprattutto dei viaggi necessari a partecipare tanto ai tornei - prima nazionali, poi con il tempo internazionali - quanto ai raduni che le federazioni organizzano per monitorare i giovani più interessanti ed eventualmente decidere di investire su di loro.
I costi sono così suddivisibili:
Considerando un’attività piena (ma non il ricorso ad un coach privato), un budget medio minimo, tra allenamento e viaggi (e con una buona dose di tornei disputati da solo), non è inferiore ai 30,000 €. Per stare in queste cifre, già rilevanti, si devono fare molti compromessi rispetto all’assetto ideale.
Come finanziare un simile budget, anche “solo” di 30000/40000 euro?
A questa domanda cercheremo di rispondere nel prossimo articolo. A presto!